Day 3

Questa mattina abbiamo in programma di arrivare alla confluenza dei due fiumi, il Rodano che passa proprio difronte al nostro hotel e la Saona. Ci incamminiamo a piedi con l'intento di noleggiare i monopattini o le biciclette per non stancarsi troppo e muoversi più velocemente da un luogo all'altro. 

A piedi, dal nostro hotel ci vuole quasi un'oretta, noi scegliamo di non andare lungo il fiume Rodano, ma di passare attraverso la città, tornare sotto la collina de Fourviere, e da lì proseguire verso sud. 

Attraversati i due fiumi, incontriamo subito la Cattedrale primaziale dei Santi Giovanni Battista e Stefano, comunemente nota come Cattedrale di San Giovanni. È la chiesa primaziale, cioè è sede di un arcivescovo che ha il titolo di primate. Storicamente il titolo di primate veniva assegnato ad un arcivescovo di una sede metropolitana di grande rilevanza. La chiesa domina il quartiere medievale e rinascimentale che si trova sotto la collina di Fourviere fino al Saona, è nel cuore della Vecchia Lione. È stata costruita dal 1180 al 1480 in stile romanico e gotico. Il passaggio dal romanico al gotico è evidente anche all'interno, via via che ci si sposta dall'abside alla facciata. All'interno ospita un orologio astronomico del XIV secolo. È formato da una torre quadrata, con il lato di 1,80 metri, sormontata da una torre ottogonale dove si muovono  alcune figure. Alle  ore 12:00, 14:00, 15:00 e 16:00 di ogni giorno, l'orologio si anima. L'angelo sulla sinistra gira la clessidra, quello sulla destra dirige l'orchestra, il gallo canta tre volte, tre angeli fanno muovere il martello delle campane.  Alla finie, dopo un inno dedicato a San Giovanni Battista, c'è la benedizione del Padre Celeste. L'ingresso alla Cattedrale è gratuito ed è aperta tutti i giorni in orari diversi al mattino presto e alla sera, ma per non sbagliare se scegliete dalle 9,00 alle 19,00, siete sicuri di trovarla aperta.

Continuando il nostro tour arriviamo alla Piazza dei Giacobini. Viene chiamata così, nel 1871, dal nome dei religiosi giacobini che occupavano le case del lato sud della piazza. In questa piazza di forma triangolare si trova la bella fontana dei Giacobini costruita nel 1886 che celebra quattro artisti lionesi: Philibert Delorme architetto, Guillaume Coustou scultore, Hippolyte Flandrin pittore e Gérard Audran incisore.

Arriviamo poi a Piazza Bellecour, la più grande piazza di Lione, ma anche una delle più grandi di tutta la Francia e l'Europa. Al centro della piazza c'è la statua di Luigi XIV e ai suoi piedi le statue che raffigurano la Saona e il Rodano, ad opera del fratelli Coustou. All'angolo di Rue Gasparin c'è il Mémorial du Veilleur de Pierre (Memoriale del Guardiano di pietra). Si trova nello stesso luogo dove il 26 luglio del 1944 esplose una bomba piazzata dalla resistenza lionese nei pressi di un locale frequentato della Gestapo tedesca ed è proprio qui dove vennero giustiziati gli attentatori. Nel 2000 invece, in occasione del centenario della nascita dello scrittore lionese Antoine De Saint Exupéry è stata posta la sua statua seduto davanti al Piccolo Principe.

Troviamo poi il Jardin Place Carnot. Qui c'è il memoriale con i nomi dei bambini che furono deportati dalla Maison d'Izieu.

Durante la seconda guerra mondiale, anche in Francia, alcune organizzazioni ebraiche si erano attivate nell'opera di salvataggio di ragazzi ebrei. Nel caso specifico, l'iniziativa era stata presa da Sabine Zlatin, infermiera della Croce rossa francese, che con il marito Miron Zlatin, nell'aprile del 1942, aveva dato vita alla Colonia per bambini rifugiati. Nella casa ad Izieu furono ospitati nel tempo un centinaio di bambini e ragazzi di diversa provenienza. Dopo l'8 settembre 1943 la zona, che era stata fino a quel momento occupata dall’esercito italiano, cadde sotto il controllo tedesco. Il 6 aprile 1944, sette educatori e quarantaquattro bambini e ragazzi ospiti nella villa vennero arrestati per ordine della Gestapo di Lione, comandata da Klaus Barbie. Furono deportati nel campo di stermino di Auschwitz e gassati. Si salvò soltanto Sabine che quel giorno si trovava a Montpellier. Fino alla sua morte, avvenuta nel 1996, ha dedicato la sua esistenza alla memoria dei bambini ebrei di Izieu trucidati dai nazisti.

Proseguiamo fino a Gare de Lion Perrache. La stazione di Lyon-Perrache risale al 1857. Rappresenta l’opera dell’architetto Alexis Cendrier (autore della Gare de Lyon a Parigi), ma porta il nome dell’ingegnere che ha progettato questo quartiere in cui confluiscono il Rodano e la Saona. Con lla facciata e le sue volte monumentali, rappresenta una notevole opera  architettonica. 

Abbiamo già fatto molta strada a piedi, decidiamo di noleggiare dei monopattini e di arrivare alla Confluenza con un mezzo di trasporto. Scarichiamo l'App di Tier e scopriamo che il prezzo è piuttosto alto rispetto ad altri noleggi, specialmente in riferimento a quelli di Milano, e rimpiangendo di non ever portato i nostri  come di solito facciamo, scegliamo di prenderne uno e di andarci in due: c'è chi lo fa, ma sappiamo che non va bene.

In pochi minuti arriviamo al Museo della Confluenza. Parcheggiamo il monopattino e arriviamo a piedi proprio dove i due fiumi si incontrano. Lungo il Rodano sta scendendo una barca piena di turisti, i bambini che mi vedono fotografare, si sbracciano per farsi riprendere, ci salutiamo da lontano, poi proseguiamo ognuno per la propria strada, loro risalendo la Saona, noi tornando indietro sulla terraferma.


La torri della Cattedrale

L'ingresso della cattedrale

L'orologio astronomico

Piazza dei Giacobini

Piazza Bellecour

La fontana di Piazza Bellecour

Stazione Lyon Perrache

I nomi dei bambini di Izieu

Il centro commerciale alla Confluenza

Il ponte sul Rodano alla Confluenza

Il Museo della Confluenza

Il nostro mezzo di trasporto

La confluenza

Saluti...dal Rodano

La via dello shopping

Perché Hermes...

...è Hermes

Rue de la Republique

Relax

Lione by night